Si tratta di una tecnica utilizzata dai medici antichi che trattava ascessi e foruncoli e per aspirare il pus. Una vecchia pratica taoista, sembra infatti che la prima menzione dell’utilizzo di questa tecnica si debba a GE Hong (281-341) dove vengono menzionati corni animali in forma di vasetti, utilizzati per i drenaggi.

Le ventose sono dei vasetti che permettono l’introduzione del fuoco al loro interno, al fine di consumare l’ossigeno e di produrre una pressione subatmosferica.

Si verifica quindi una aspirazione sulla zona in cui sono applicate. Una modalità semplice per creare il vuoto, una depressione che aspira i tessuti sui cui viene posta. L’effetto aspirante determina una congestione locale da cui derivano i risultati terapeutici.

In commercio si trovano coppe di bambù, ceramica, e vetro. Le dimensioni variano dai 3 ai 6 cm di diametro. Si utilizzano vari mezzi per produrre il vuoto parziale con o senza l’utilizzo del fuoco.

Con le tecniche moderne,  le coppette sono di  materiale plastico e dotate di pompette di aspirazione, a mano o meccaniche, per creare il vuoto.

Questo strumento agisce sulla circolazione sanguigna e linfatica creando con l’ aspirazione una revulsione locale che produce un’azione antinfiammatoria, drenante e anti-dolorifica. Si decongestionano i tessuti contribuendo a eliminare i ristagni di liquidi ed espellere le tossine dal corpo. In linea generale richiama sangue nella parte interessata, oltre che ristabilire l’equilibrio dei flussi energetici.

Questa tecnica è indicata per svariate sindromi dolorose, ad esempio disturbi respiratori, ginecologici, nervosi, ansia, insonnia e per alleviare i dolori muscolari e cefalee.

Attualmente la coppettazione è molto utilizzata per combattere la cellulite e ritenzione idrica è ottima per blocchi a livello linfatico che si manifestano come infiammazione, ad esempio la pannicolite che tende a manifestarsi con un ristagno di acqua a tutti livelli all’interno dei tessuti.

L’effetto “sottovuoto” aiuta a ripristinare il microcircolo ad apportare più afflusso di sangue con una azione drenate e tonificante.

I risultati sono ottimali se il trattamento è svolto con costanza almeno 2 volta a settimana. Già il primo mese si vede un miglioramento dello stato della cellulite rispetto alla condizione di partenza.

La coppettazione è molto utile per smuovere le tossine psichiche. Le emozioni si fissano nei muscoli e creano dei blocchi. Ad esempio la cellulite che si trova nella fascia esterna delle natiche e delle cosce in corrispondenza con il meridiano della vescica biliare, corrisponde all’ emozione della rabbia repressa. Una pratica terapeutica valida ristabilisce l’armonia della persona nei vari livelli.

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Secondo la scuola di Shangai, la coppettazione è controindicata, in presenza di febbre, spasmi e convulsioni,  allergie,  ulcerazioni, muscolatura sottile, vene varicose, ipertensione e  malattie della coagulazione. È  sconsigliata nella zona sacrolombare e addominale nelle donne in gravidanza o nel periodo mestruale.

I consigli che trovi in questo blog non vogliono in alcun modo sostituire il parere di un Medico ma vogliono aiutarti a diventare più consapevole verso le scelte che fai ogni giorno. In questo blog non troverai consigli personalizzati, ma solo delle linee guida che ti permetteranno di imparare a conoscerti e ad ascoltarti.